Chi siamo

La You.Re.P.

La Youth Recovery Programme nasce dalla volontà di contribuire, impegnandoci in prima persona, a combattere il disagio giovanile in tutte le sue forme, e andando ad operare prima di tutto nelle situazioni di maggior emergenza e pericolo per la vita dei ragazzi.

Noi della YOU.RE.P. crediamo nell’importanza della famiglia quale primo ambiente entro il quale si apprende l’importanza di valori come il rispetto per gli altri, la tolleranza, l’autostima, la fiducia in se stessi. E la sicurezza data dall’avere una famiglia contribuisce alla formazione dei giovani e può essere d’aiuto per dare ad essi le possibilità di riuscire a realizzare i loro sogni e progetti e mettere a frutto capacità, doni e attitudini.

Ma la mancanza di una famiglia che supporti i giovani durante il loro percorso di crescita non deve essere motivo per questi giovani per non riuscire a realizzarsi. E se questo sembra essere più vero nei Paesi del Nord del mondo, sembra essere meno reale nei Paesi in Via di Sviluppo, dove chiunque può vedere con i propri occhi tanti e troppi giovani il cui futuro è appeso ad un filo perché a causa della povertà hanno una famiglia che non può assicurare loro istruzione, assistenza e altre necessità basilari.

Ma peggio ancora stanno quelli che una famiglia neppure ce l’hanno: si assiste così ancora in maniera più evidente al fenomeno dei ragazzi di strada, o street children o meninos de rua, ragazzi il cui futuro sembra ormai perduto dietro la mancanza di istruzione, il continuo elemosinare, lo sniffare colla ed episodi di criminalità a causa della fame. Crescono spesso emarginati, evitati e respinti, ma sono ragazzi normali, e basterebbe dargli fiducia e la possibilità di realizzarsi come persone che le circostanze gli hanno negato.

Le nuove generazioni sono il futuro, ma anche il continuum di ciò che è stato realizzato dalle generazioni precedenti. Vogliamo davvero che parte di questo futuro venga lasciato andare a morire lungo le strade, dimenticato da tutti, dopo una vita di privazioni?

La nostra mission

Fornire ad ogni bambino o ragazzo un posto sicuro in cui vivere, cibo, accesso all’acqua potabile, cure mediche, gli strumenti per la loro formazione scolastica e professionale e la possibilità di sviluppare le proprie qualità e attitudini.

La nostra vision

Nessun bambino dovrà più vivere per strada e in povertà.

Dall’art. 27,1 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia:

Gli Stati parti riconoscono il diritto di ogni fanciullo a un livello di vita sufficiente per consentire il suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale.

Dall’art. 24,1 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia:

Gli Stati parti riconoscono il diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione. Essi si sforzano di garantire che nessun minore sia privato del diritto di avere accesso a tali servizi.

Dall’art. 28,1 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia:

Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione, e in particolare, al fine di garantire l’esercizio di tale diritto in misura sempre maggiore e in base all’uguaglianza delle possibilità: a) rendono l’insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti; b) incoraggiano l’organizzazione di varie forme di insegnamento secondario sia generale che professionale, che saranno aperte e accessibili a ogni fanciullo, e adottano misure adeguate come la gratuità dell’insegnamento e l’offerta di una sovvenzione finanziaria in caso di necessità; c) garantiscono a tutti l’accesso all’insegnamento superiore con ogni mezzo appropriato, in funzione delle capacità di ognuno; d) fanno in modo che l’informazione e l’orientamento scolastico e professionale siano aperte e accessibili a ogni fanciullo; e) adottano misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola.

Dall’art. 31,1 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia:

Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.